Oggi mentre stiravo, ho guardato alcune rubriche alla televisione che parlavano di giochi per ragazzi. Io che ritengo la tecnologia una delle cose più meravigliose, sono rimasta sbalordita dai nuovi computer studiati per i videogiochi. Riflettendo tra una camicia e un paio di pantaloni, mi sono passati i ricordi dei giochi che facevo da bambina, un po' maschiaccio...
Giocavo con le biglie, con i bussolotti e la cerbottana, niente di particolare, ma quando venivo tre mesi in vacanza qui, tutto cambiava.......
Vi chiederete cosa c'entra questa scala con i giochi dei bambini.
C'entra, c'entra perchè questa scala è stata la protagonista di tante partite
di " stringhetu ", una sorta di palla pugno giocata in un campo ristretto e con un piccolo pallone.
Un altro gioco, ma un po' più "pesante", era lo strapicu, che consisteva nel legare al pomello della porta di casa del malcapitato, un sasso legato a una corda che a sua volta era legata a una corda più lunga che veniva tirata e lasciata da debita distanza dal gruppo di ragazzi.
Lasciandola cadere, la pietra colpiva la porta e sembrava che bussavano, ma uscendo dalla finestra o dall'uscio, non si vedeva nessuno.
La vittima veniva scelta tra le persone che si sapeva che non tolleravano gli scherzi, o che erano particolarmente " asociali" le reazioni erano le più disparate anche perchè questo gioco si faceva di sera....
E' da molto tempo che non vedo più bambini giocare su questa scala a stinghetu, e non ho più sentito parlare di strapicu, forse è meglio così, non lo so....!!!
Mi è venuta comunque una curiosità, voi a cosa giocavate?
Alla settimana,,a far ruotare una specie di perno,a nascondino, con la corda, con le marionette e ...a fare sogni!
RispondiEliminaessere negli "anta" da pochi anni mi da il privilegio di avere ricordi di giochi ormai dismessi! beh, ricordo giornate intere a giocare nel "fiume" a camporosso o a fare i braconieri con il vischio e "trapin" nelle riane vicine. Ritenuto invece gioco più da "femminuccie" era il "cianciapin" (il gioco della campana).Questo gioco mi piaceva molto ma le bambine erano decisamente migliori.
RispondiEliminaA "paradiso", non so se sia la settimana di Stella, perché in un tracciato sul terreno si saltava con una sola gamba scandendo i gg della settimana..
RispondiEliminapoi corda, "cordicella" si diceva!
Nascondino,
Bamboleee, di cui si facevano anche i battesimi, con tanto di inviti(ni): spesa per 30, 40 lire! :-)
etc...
ciao!
Sì, corrisponde alla "mia settimana",Giovanna.
RispondiEliminaUn caro saluto gturs
Naturalmente mi divertivo con i giochi che nomini. E ho anche passato intere estati nel torrente a giocare a indiani e cowboy, tipico da maschi. Forse bisognerebbe fare una distinzione fra giochi maschili, femminili e giochi giocati sia dai ragazzini che dalle ragazzine.
RispondiEliminaNon c'entra, ma un po' sì. La scala che vedete in fondo sulla sinistra è il posto preferito del mio Tigre.
il castello, allora quasi inespugnabile, era un covo per varie bande....noi eravamo un gruppetto che cercava costantemente il "tesoro dei doria",ma trovavamo solo qualche rivista porno dei più grandi, sul retro di ercole giocavamo all'elastico per ore inventando acrobazie impossibili e borlandoci le ginocchia, d'estate invece il fiume offriva spunti per varie attività, la mia preferita era la caccia alle rane, che poi vuotavo nella vasca dell'orto di mio nonno, in autunno invece capitava di giocare nelle "fasce di marino" a fare il sapone (mai riuscito) con le castagne dell' ippo della chiesa alla madonna, che andavano a ruba ed erano pregiate quanto oggi le figurine, perciò appena soffiava un pò di vento chi arrivava primo se le pigliava tutte...e diventava il più ganzo del paese.. e le guerre dei cachi (nel campo)? ... isola è stata un paradiso per noi bambini di allora
RispondiElimina@Alberto la foto l'ho fatta in modo che prendesse la scala di Luì per te.
RispondiEliminaCiao Maestro!
Io giocavo aspettando l'orario pomeridiano di apertura della scuola(naturalmente maestra unica: corsi e ricorsi della storia!!)a far le torte con un'erba grassula che noi chiamavamo "Cupela", è quella che si chiama "ombelico di venere",questo in primavera. In autunno si giocava "alla capra" si metteva uno spago ad una pigna e si tirava correndo nei carugi, i maschi invece avevano un cerchio di ferro che rincorrevano mettendoci un bastone sopra. Roba proprio d'altri tempi! Naturalmente giocavo con le bambole,io ne avevo due, ed ero fortunata,ma c'era una mia compagna che me ne rompeva sempre una. Mia nonna l'aggiustava con molta pazienza facendo passare un elastico che le legava le gambe dall'interno, usando un ferro da calza. Grazie per avermi fatto rivivere qualche emozione di allora.
RispondiEliminaPimpirinala, ae biglie (chele de vedru e andia cinche de tara),a ciataa, u cerciu. Candu aeiamu ciù grandi; secagne e peighe.
RispondiEliminaUna vouta u Campaa u la batua a cria
" U se averte cheli chi an raubau e mereaighe a Marì de Aprile che a gavia dau a barii...