Da una delibera dell'archivio storico del Comune di Isolabona, si può leggere che l'Amministrazione Comunale si era attivata per realizzare una stazione ferroviaria in località Pian del pero.[...] si ricorda all'adunanza come per legge debba costruirsi tra breve la ferrovia che da Cuneo per Ventimiglia lega il Piemonte col mezzogiorno della Francia, come questa ferrovia debba attraversare la Vallata del Nervia, anche Isolabona debba avere la propria stazione[...]
La scelta della località del Pian del pero per la costruzione della stazione fu dettato dalla presenza dello stabilimento della cartiera, sito a poca distanza che rappresentava una realtà lavorativa che dava a moltissime persone lavoro e nello stesso tempo beneficio non solo al Comune di Isolabona ma all'intera Provincia.
Si chiese ai Comuni di Apricale, Bajardo e Perinaldo di appoggiare questa istanza, perché il tutto non veniva fatto per agevolare gli interessi della cartiera perché [...] come dice bene il Cassini - questo interesse si riflette solo in quello del paese, ma di tutti [...]
Purtroppo l'anno in cui venne redatta questa delibera si legge veramente male, era il 17 marzo del 183 [3?]
La cartiera chiuse, nonostante gli affari andassero bene, forse perché non poté competere con il prezzo della carta che giungeva dal resto d' Europa già industrializzato.....chissà cosa sarebbe successo alla nostra valle se si fosse costruita la ferrovia anziché nella Val Roja....!!!
Sicuramente non sarebbe stata la valle di adesso, tranquilla e incontaminata, ma questo non lo possiamo sapere.........Voi cosa ne pensate?
sicuramente no. Meglio così, vivere in mezzo la natura come ci racconti è una bella fortuna. Te lo dico io, che vivo a Mestre, con un "passante" che ha deturpato la nostra bella campagna. Buona serata
RispondiEliminaRob,la penso come la signora in rosso. E' vero che è difficile immaginare come sarebbe potuta andata diversamente, però avere la fortuna di vivere in un posto a misura d'uomo è qualcosa di impagabile.
RispondiEliminaUn abbraccio
annarita
Meglio cosi, la valle e la zona restano incontaminati dalla "civilta" che schiaccia tutto...
RispondiEliminaTi abbraccio Roberta, passa da me oggi dopo le 20 per un saluto!
Ciao Saba
Concordo pienamente con i commenti lasciati precedentemente...
RispondiEliminaè una vera fortuna poter vivere in un luogo "non contaminato".
Una scelta di vita che abbiamo fatto anche noi una decina di anni fa, siamo praticamente "fuggiti" dalla città per vivere in un luogo che non offre tante cose, ma che permette di vivere con più serenità
ciao
maria rosa
Anche io la penso come tutti gli altri che hanno commentato fino ad ora. Meglio che la valle sia rimasta così, sicuramente ne avrebbero beneficiato i titolari di negozi, bar della vallata, ma per un turista come me la tranquillità è impagabile.
RispondiEliminaciao
Passaggio veloce......ciao Roberta!:)
RispondiEliminaSono un amante del turismo fluviale e avrei preferito la costruzione di un canale navigabile anche se il Ponte sullo Stretto di Messina è una priorità.
RispondiEliminaSono intenzionato ad acquistare una Penichette (8 posti letto) e mi piacerebbe poterla ormeggiare nel lago du Fundu.
Non saprei dire se una ferrovia avesse inquinato la vallata. Certo che dove poi è passata, la val Roja, l'inquinamento l'hanno più dalle macchine e dai camion che dai treni.
RispondiEliminaA mio avviso è meglio così, vivere in un luogo come il tuo è una fortuna che non capita a tutti...i commerccianti della vallata si sono aggiustati lo stesso.
RispondiEliminaun abbraccio