Prendo in prestito dal sito dell'amico Fausto soudan, la descrizione di Mulattiera.
Oggi pubblico questo post perché le nostre mulattiere sono prese d'assalto da più di 200 moto da enduro per una gara organizzata con il patrocinio del Comune di Isolabona.
"Questo è un modo per far conoscere il nostro borgo", dicono loro.
Io ho qualche dubbio, per me le mulattiere fanno parte della nostra storia.
Dal sito di Fausto Soudan
ANTICHE STRADE E VECCHI SENTIERI
In Liguria, fino alla prima metà del Novecento, vi era una vasta rete di sentieri (dai più grandi ai più piccoli) utilizzati quotidianamente dagli abitanti dei paesi per recarsi al lavoro nelle campagne, ma che servivano anche come via di comunicazione tra una paese e l'altro.
I sentieri principali lastricati in pietra, in modo da consentire il transito con qualsiasi tempo, erano considerati "strada pubblica". Nei documenti antichi (fino al 1900) la dicitura strada pubblica o via pubblica spesso indica una mulattiera e non una strada come quelle dei giorni nostri.
Per i nostri padri (o i nonni, per i più giovani) era abbastanza comune andare a piedi da Soldano a Vallebona o a Dolceacqua passando per i sentieri che scavalcavano le colline anziché fare il lungo percorso delle strade attuali. Per andare a Vallebona (la più vicina) si passava per San Biagio della Cima e da lì si saliva in cima alla collina per scendere poi a Vallebona; per Dolceacqua invece si prendeva il sentiero di Fulavin, si proseguiva fino in Luvaira e da lì si scendeva verso Dolceacqua.
Dalla fine degli anni '60, col diffondersi delle automobili, iniziano a tracciarsi le prime strade interpoderali che, in molti casi, seguono il percorso dei sentieri che vengono pertanto allargati e "distrutti" per far posto alle strade. I tratti che rimangono fuori dal tracciato delle strade sono pian piano abbandonati e diventano impraticabili. Negli ultimi anni qualche tratto di mulattiera viene ripulito e sistemato per percorsi escursionistici; sarebbe auspicabile che fossero recuperati a tale scopo anche altri sentieri in modo da non perdere la memoria delle vecchie strade e nel contempo consentire interessanti escursioni su percorsi non interessati dal traffico veicolare.
Voi come la pensate?
domenica 19 aprile 2009
Le mulattiere, antiche vie liguri
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33 commenti:
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Le mulattiere sono fatte per camminarci,trasformarle in percorsi da enduro proprio non lo vedo.
RispondiEliminaSe si vogliono conoscere,non c'è niente di meglio che percorrerle...a piedi!
La domenica faccio spesso camminate in montagna o campagna seguendo le vecchie mulattiere praticabili. Mi farebbe piacere sapere se esiste qualche pubblicazione con le indicazioni dei vecchi tracciati percorribili a piedi della Val Nervia.
RispondiEliminaGrazie Roberta, ciao.
@filo, la comunità montana intemelia, nel 2001 realizzò il progetto denominato le vie dei sapori e dei colori con l'intento di valorizzare il nostro territorio dal punto di vista rurale e gastronomico;
RispondiEliminaVennero identificati quattro percorsi;
Blu: Ventimiglia, Airole Olivetta S. Michele
Rosso: Camporosso, Dolceacqua, Rocchetta nervina, Isolabona, Apricale, Pigna e Castelvittorio
Verde: San Biagio della Cima, Soldano, Perinaldo e Bajardo.
Giallo: Seborga, Vallebona
In ogni paese vennero messe a dimora le indicazioni con il tempo di percorrenza delle varie mulattiere, ad Isolabona anche se un po' sbiadite ci sono ancora.
Credo che se ti rivolgi alla Comunità Montana ti potranno anche dare le cartine oppure rivolgiti agli uffici del turismo presenti a Dolceacqua e negli altri comuni, non a Isolabona perchè non esiste;(
Se ti andasse di fare una passeggiata per le vecchie mulattiere di Isolabona, dimmelo potrebbe essere un valido motivo per conoscerci.....
Penso siano grandi opere architettoniche al pari degli acquedotti romani, certo inferiori per diffocoltà tecnica e costruttiva ma di uguale relativa utilità per la vita dei nostri avi. Quante ne ho percorse nella mia adoloscenza, qualcuna calpestata dagli ultimi muli e/o asini!!! di cui abbiamo perso la memoria. Voglio solo collegarmi all'argomento per ricordare due cose al riguardo. 1) La solidarietà e partecipazione del gruppo sociale che ci gravitava intorno: tutti pronti e disponibili a tenerla pulita, a riparare la frana (sbuira), ad 'accudirla' in generale (non si chiedeva certo l'intervento del cantoniere all'autorità pubblica. 2) La saggezza costruttiva: il percorso tra i confini, al limitare di un bosco talvolta, su un tratto roccioso (per non rubare prezioso terreno necessario per le coltivzioni) ed il matematico e certosino scolo delle acque piovane affinchè un acquazzone non le trasformasse (come purtroppe accade per le odierne strade asfaltate) in un devastante ruscello.
RispondiEliminaCiao :) ... e scusate la mia solita vena nostalgica.
Uhmmm anche io non penso proprio che alle creuze possano far bene le moto :-( speriamo non le rovinino troppo! Baci
RispondiEliminaSono d'accordo con quanto auspicato da Fausto.
RispondiEliminaConservare la memoria storica del territorio in tutte le sue caratteristiche(e le mulattiere non fanno di certo eccezione), contribuendo contemporaneamente a rendere possibili delle piacevoli escursioni "a misura d'uomo", è sicuramente qualcosa di sensato e sostenibile.
Una abbraccio
annarita
Ha ragione Stella: le mulattiere sono da percorrere a piedi per goderle al meglio. No alle moto rumorose che inquinano pure!
RispondiEliminaCiao Roby
Troppo spesso i comuni fanno delle scelte insensate e invece di fare una cosa utile fanno danni. Poco tempo fa, sentivo una storia analoga successa in un paesino della calabria, i danni al patrimonio erano ingenti perchècausati da un branco di motociclisti incivili. Speriamo che non ci siano danni al patrimonio storico. Buona vita
RispondiEliminaViviana
Credo che tu abbia ragione: le moto rovinano le mulattiere, che non sono nate per quella ragione, inquinano l'aria,disturbano con il loro rombo. Percorrerle a piedi, vuol dire apprezzare in pieno il paesaggio e le bellezze naturali.
RispondiEliminabrutto ricordo...ero con la mia moutain bike fra i sentieri del Loanese quando, passando davanti ad una mulattiera, un paio di cani di grossa taglia mi hanno rincorso con un sogghigno non piacevole..per fortuna andavo in discesa......
RispondiEliminaPensateci bene prima di definire gli enduristi "incivili","inquinatori o "rumorosi",poichè etichettereste TUTTI loro come tali..vi assicuro che granparte di loro sono persone che tengono al patrimonio culturale/ambientale della nostra bellissima terra,e non utilizzano la moto come scopo per disturbare o distruggere..
RispondiEliminaPoi,che 200 moto durante una gara possano rovinare i percorsi,quello è un altro discorso,ma immagino che sappiate che 3 o 4 moto(numero medio di un gruppo)non possono arrecare danno più di quanto non facciano ALCUNI escursionisti,che durante le mie gite per le bellissime creuze cervesi vedo sporcare e riempire d'immondizia il territorio,o l'asfaltizzazione selvaggia,che ha già distrutto molti percorsi a noi cari..
Con questo Vi saluto,e spero che in futuro sappiate apprezzare meglio chi veramente rispetta il nostro territorio e disprezzare chi realmente lo danneggia.
Il problema non è solo riattivare i vecchi sentieri in chiave escursionistica ma fare una costante manutenzione (anche solo tagliare l'erba e i cespugli che li invadono) per far si che rimangano percorribili. In questi giorni sono stato a Soldano ed ho provato a fare il sentiero che descrivo nel mio sito (a cui ti sei ispirata per il post), ma ho dovuto rinunciarci perché a causa dell'erba alta era quasi sparito.
RispondiEliminaNei dintorni di Genova e fino al Parco naturale delle Capanne di Marcarolo invece ci sono molti sentieri ben segnalati e tenuti in ordine dal C.A.I. e dalla F.I.E.
@filo per le carte dei sentieri prova a vedere qui.
E' un vero peccato deturpare quanto è rimasto a ricordare un'epoca... è come voler cancellare dalla memoria e dalla nostra vita un pezzetto di storia...
RispondiEliminaCon tutto quello che facciamo per conservare parti di territorio così come erano una volta...!!
E' veramente incredibile!!
Un abbraccio e a presto
Maria Rosa
Ciao, roby questo fine settimana ero anche io a Isola e ho vissuto in diretta l'organizzazione dell'evento anche se poi domenica mattina sono tornato a Genova e quindi non ho vissuto la giornata principale.
RispondiEliminaSono d'accordo sul fatto che alla lunga le mulattiere e tutto ciò di naturale che le circonda possano rovinarsi con certi eventi.Credo però, che in un caso come quello avvenuto ieri, se ci si limita ad una volta all'anno, il problema non sussisti.
Anzi, credo che alla fine il movimento creato dalla manifestazione abbia portato lavoro a tutte le attività del comune ( negozi, agriturismi, alberghi ) oltre ad aver permesso a tanta gente di conoscere e poter visitare il nostro splendido paese.
Ciao
quando eri piccola si andava in campagna a piedi percorrendo quelle mulattiere lastricate, proprio come hai detto e poichè erano distanti dal paese, si camminava per ore. io sono andata poche volte per ovvie ragioni, ma i miei nonni lo facevano quotidianamente col mulo. sembra sia passato un secolo!
RispondiEliminaora i sentieri nei boschi sono tenuti puliti dai cacciatori che periodicamente occupano il loro tempo libero a fare questo lavoro, che nessuno conosce!
anche io sono d'accordo con fabrizio, si tratta di eventi una tantum, non si tratta di fondare l' economia del borgo su questo tipo di eventi. Perchè se vogliamo parlare davvero di salvaguardia del nostro ambiente, allora esamianiamo anche l' inquinamento derivante dalle colture intensive di fiori e fronde, l' impiego di veleni e pesticidi, la contaminazione delle falde acquifere...non è di certo una gara di moto che manda a catafascio l' ecosistema di isolabona....
RispondiElimina"Questo è un modo per far conoscere il nostro borgo", dicono loro.
RispondiEliminaIo ho qualche dubbio, per me le mulattiere fanno parte della nostra storia.
Io di dubbi non ne ho. Perché Roberta non hai un attimo indagato dove queste manifestazioni si facevano prima e perché adesso non si fanno più? E chi pagherà i danni che senz'altro provocheranno? Mi dicono che addirittura con questi chiari di luna il Comune abbia dato loro dei soldi. C'è solo da indignarsi e non da "avere qualche dubbio".
"Questo è un modo per far conoscere il nostro borgo"
RispondiEliminaNon sono in sintonia con questo tipo di manifestazioni ma è quello che passa il convento.
Anche se si organizzasse una passeggiata a cavallo gran parte delle nostre mulattiere non sarebbero agibili. Riproponiamo le "cumandae"
Le liste elettorali sono ancora aperte ?
@anonimo, su questo blog non si discute facendo di tutta l'erba un fascio!
RispondiEliminaI miei lettori hanno anche la buona abitudine di firmarsi;)
@andre, mi fa piacere aver postato un argomento che abbia attirato la tua critica.
Non ho certamente detto che in pericolo è stata messa la salvaguardia del nostro territorio, la mia critica era rivolta all'approccio di questa amministrazione di vedere il nostro territorio non dal punto di vista storico ma solo dal punto di vista meramente folcloristico.
So benissimo che questa manifestazione ha portato dei benefici ad alcune categorie di commercianti......ma il mezzo non giustifica il fine, in questo caso!
Mi trovi d'accordo sul fatto che purtroppo le nostre terre sono continuamente soggette a immissioni di fitofarmaci anche se limitate rispetto ad altre zone.Resto comunque convinta che i coltivatori stessi sarebbero propensi a usare altri armi di lotta contro i parassiti che continuamente prendono d'assalto le culture, ma come ben saprai non esistono o meglio non vogliono metterle in commercio per tutelare una delle maggiori fonti di reddito di questa zona, e parlo solo dei coltivatori che di lavoro esercitano solo questa professione e non del pensionato statale che ha sempre esercitato la doppia professione!
@alberto, Credi non sappia che quanto hai scritto sia vero?
Il comune ha trovato i soldi per sponsorizzare questo evento ma non li ha trovati per aggiustare o comprare una nuova fotocopiatrice per i bambine della scuola primaria!
Sarebbe bello sapere se a tal proposito i soldi sono stati trovati per merito del Sindaco attuale o per interessamento di quello futuro!
@fuin, quella che vincerà è chiusa!
RispondiEliminaSempre interessanti, i tuoi scritti.
RispondiEliminaCiao:)
@ grazie Roberta, andrò a informarmi.Anche a me farebbe piacere conoscerti, vedrai che con la bella stagione riusciremo ad incontrarci! Ciao
RispondiElimina@fausto, grazie del suggerimento.
ho letto con interesse il tuo post, di primo impatto direi di lasciare le mulattiere come sono, curarle ma lasciarle per l'uso per cui sono nate. Trovare altri posti per gli enduro, che si comportano bene sicuramente, ma inquinano acusticamente..Buona serata, Roberta
RispondiElimina@gturs
RispondiEliminaNon sempre i vincitori sono "i più meglio". Garibaldi ha fatto l'Itaglia con i mille.
Che cavolata!!
questa volta non sono d'accordo x 1 volta che si fà qualcosa a isola dobbiamo criticare e il comune ,chi ha organizzato ,e le mulattiere che si rovinano ma basta finiamola siamo e dico siamo solo capaci a criticare e poi si ci lamenta che nel nostro paese non si fà mai nulla
RispondiElimina@vera, se avessi voluto criticare l'evento avrei avuto mille argomentazioni per farlo, non l'ho fatto.
RispondiEliminaQuello che ho voluto dimostrare con questo post è l'interpretazione che ho del nostro territorio,che è sicuramente diverso da alcuni amministratori, per me le mulattiere sono e rimarranno un monumento storico, sono parte del nostro passato e ci raccontano la vita dei nostri vecchi......chiedilo a tuo padre quando andava ad abbacchiare le olive alla Mara che strada faceva..... sicuramente ti potrà raccontare anche qualche bella storia locale legata a questa camminata....la memoria storica è anche questa, passa attraverso i racconti, attraverso l'uso e attraverso il rispetto di ciò che i nostri vecchi hanno costruito con tanta fatica.
Il mio punto di vista e il mio motto è :
senza memoria storica non c'è futuro!
Con simpatia e stima, roberta.
di certo non mi riferivo a te ma ho voluto esprimere una mia opinione x tutti quelli che hanno criticato prima dopo e durante la corsa delle moto persone a me care che non ci azzeccavano niente
RispondiEliminaCOMUNE DI ISOLABONA
RispondiEliminaPROVINCIA DI IMPERIA
A nome dell’Amministrazione Comunale e nella mia carica di Assessore delegato allo sport, rispondo al commento pubblicato da (nickname gturs in data 20/04/2009 ore 18.26)sul blog Isolacometivorrei. Comunico che l’evento realizzato nella giornata di domenica è stato sponsorizzato dal Comune con atto di Giunta Comunale n. 11 del 20 febbraio u.s., che chiunque può visionare presso gli uffici, per la somma complessiva di € 500. Naturalmente l’Associazione “Gentlemen – Motoclub di Bordighera” che unitamente al Comune ha organizzato l’evento riceverà il predetto contributo soltanto dietro adeguata rendicontazione.
Mi preme ricordare che a fronte di una modica spesa si è realizzato un evento che ha portato ad Isolabona circa 700 persone tra pubblico e partecipanti alla gara, con un notevole indotto a tutta l’economia cittadina ed a quella dei paesi dell’entroterra limitrofi. Ho personalmente ricevuto consensi e plausi da parte di numerosi cittadini di Isolabona e non. Puntualizzo che le strade percorse dai motociclisti sono state in minima parte deteriorate ma l’Associazione ha già provveduto al ripristino che si concluderà totalmente al più presto. Senza spirito polemico affermo che accetto le critiche costruttive e non le banalità dette per ingenerare soltanto sterili discussioni.
L’ASSESSORE ALLO SPORT
f.to (Dario FARAONE)
@Assessore Dario Faraone, forse non sono troppo brava a spiegarmi, l'ho già ribadito in due commenti, ci riprovo:
RispondiEliminaIl mio non è stata una critica verso la manifestazione quanto tale, ma ho voluto solo mettere a confronto due modi di concepire il territorio.
Il mio punto di vista è la tutela e non solo materiale ma soprattutto culturale del patrimonio dell'intera popolazione, e le mulattiere fanno parte di questo patrimonio, la storia di Isolabona merita un po' più di attenzione da parte Vostra e soprattutto un po' più di rispetto.
Il Vostro è stato e spero non sarà per il futuro, di far conoscere Isolabona solo ed esclusivamente da un punto di vista folcloristico.
Se chiedete ai cittadini di Dolceacqua o di altri paesi limitrofi per cosa ricordano Isolabona, tutti vi risponderanno per il festino della Maddalena o per gli antichi mestieri......tutto qua?
Dove sono finiti Fortunato Peitavino, Andre Cane, marino Cassini, Paolo Veziano......
Questo dovrebbe farvi riflettere!
Segnalo anche con molto rammarico che l'amministrazione comunale non ha fatto nessuna pubblicità sul grandioso progetto denominato Contea di Nizza di cui Isolabona fa parte....queste si che sono belle iniziative ma se non si coinvolgono le associazioni culturali, le scuole, le aziende produttive e il tessuto sociale del paese, Isolabona resterà sempre la solita cenerentola della situazione.
Ultima cosa, Sig Assessore allo sport, ma quali sport si praticano a Isolabona?
"Senza spirito polemico affermo che accetto le critiche costruttive e non le banalità dette per ingenerare soltanto sterili discussioni"
.Mi sembra che il lavoro che faccio su questo blog valga molto di più di una sterile discussione visto che ogni giorno porto più di 100 persone a IP unici a visitare il nostro borgo facendo conoscere loro la nostra terra, la nostra storia, le nostre tradizioni, la nostra fauna spontanea, le nostre aziende produttive e i nostri prodotti tipici.
Voi cosa avete fatto in tutti questi anni per promuovere tutto questo?
Lo dico per generare una sterile discussione, ovviamente.
Amministratore del blog.
F.to (gturs) Roberta Sala.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaA mio parere il problema non è sul fare o non fare simili manifestazioni, ma come gestirle.
RispondiEliminaSono fermamente convinto che i nostri sentieri fanno parte del nostro passato e sono un bene da conservare intatto.
Sono altresì convinto che di queste manifestazioni i nostri paesi ne abbiano comunque bisogno.
Di fronte a questo come gestire il problema?
Sono fermamente contrario alla caccia, ma chi pulisce periodicamente i nostri sentieri e li mantiene liberi da rami e sterpaglia, aimè purtroppo, sono solo i cacciatori .
Facciamo in modo che chi organizza un evento del genere, debba stanziare dei fondi a copertura dei danni procurati dalle moto e il comune ospitante si impegni a far eseguire i lavori di ripristino.
Questo nonostante possa sembrare una contraddizione potrebbe servire a mantenere sempre in ordine le nostre mulattiere e fornirne una forma di autofinanziamento. Una volta terminata la gara mentre si mettono a posto le pietre smosse dalle ruote delle moto, si metterebbero a posto anche quelle spostate dai rigagnoli dell’ acqua piovana.
Vi porto un esempio simile accaduto tanti anni fa a Pigna, paese confinante di Isolabona:
Alla fine degli anni ’70 a Pigna per svariati anni, si svolgeva una gara di enduro, una due giorni, prova valida per il campionato italiano.
La manifestazione richiamava un folto numero di appassionati e di turisti che per una settimana affollavano il paese. Figuratevi il ritorno economico che poteva dare alle attività tipo alberghi, ristoranti e negozi della zona e il ritorno di immagine per il paese e per paesi vicini, una manifestazione del genere.
Premetto che all’ epoca gli organizzatori davano un contributo per il ripristino delle strade sterrate e per le mulattiere e che alla fine della gara si provvedeva a risistemare il percorso di gara.
Dopo lunghe polemiche e lamentele di poche persone del posto, la gara non venne più disputata a Pigna ma venne ospitata a Perinaldo.
Dimenticata la gara, le polemiche e le lamentele, vennero anche dimenticate le strade oggetto di tante polemiche e discussioni.
Risultato :
Qualche anno fa, durante un giro a cavallo lungo una di queste strade, una volta transitabile anche con una macchina, sono dovuto scendere da cavallo e a fatica (io e cavallo) abbiamo dovuto superare una vera e propria voragine che si era creata sulla strada a causa della pioggia di svariati anni e che la attraversava per tutta la sua larghezza.
Ora : una manifestazione tanto contestata manteneva una strada sempre in ordine. Una volta che la manifestazione non veniva più disputata l’oggetto della contesa è caduto nell’ oblio.
Carlo.
A mio parere il problema non è sul fare o non fare simili manifestazioni, ma come gestirle.
RispondiEliminaSono fermamente convinto che i nostri sentieri fanno parte del nostro passato e sono un bene da conservare intatto.
Sono altresì convinto che di queste manifestazioni i nostri paesi ne abbiano comunque bisogno.
Di fronte a questo come gestire il problema?
Sono fermamente contrario alla caccia, ma chi pulisce periodicamente i nostri sentieri e li mantiene liberi da rami e sterpaglia, aimè purtroppo, sono solo i cacciatori .
Facciamo in modo che chi organizza un evento del genere, debba stanziare dei fondi a copertura dei danni procurati dalle moto e il comune ospitante si impegni a far eseguire i lavori di ripristino.
Questo nonostante possa sembrare una contraddizione potrebbe servire a mantenere sempre in ordine le nostre mulattiere e fornirne una forma di autofinanziamento. Una volta terminata la gara mentre si mettono a posto le pietre smosse dalle ruote delle moto, si metterebbero a posto anche quelle spostate dai rigagnoli dell’ acqua piovana.
Vi porto un esempio simile accaduto tanti anni fa a Pigna, paese confinante di Isolabona:
Alla fine degli anni ’70 a Pigna per svariati anni, si svolgeva una gara di enduro, una due giorni, prova valida per il campionato italiano.
La manifestazione richiamava un folto numero di appassionati e di turisti che per una settimana affollavano il paese. Figuratevi il ritorno economico che poteva dare alle attività tipo alberghi, ristoranti e negozi della zona e il ritorno di immagine per il paese e per paesi vicini, una manifestazione del genere.
Premetto che all’ epoca gli organizzatori davano un contributo per il ripristino delle strade sterrate e per le mulattiere e che alla fine della gara si provvedeva a risistemare il percorso di gara.
Dopo lunghe polemiche e lamentele di poche persone del posto, la gara non venne più disputata a Pigna ma venne ospitata a Perinaldo.
Dimenticata la gara, le polemiche e le lamentele, vennero anche dimenticate le strade oggetto di tante polemiche e discussioni.
Risultato :
Qualche anno fa, durante un giro a cavallo lungo una di queste strade, una volta transitabile anche con una macchina, sono dovuto scendere da cavallo e a fatica (io e cavallo) abbiamo dovuto superare una vera e propria voragine che si era creata sulla strada a causa della pioggia di svariati anni e che la attraversava per tutta la sua larghezza.
Ora : una manifestazione tanto contestata manteneva una strada sempre in ordine. Una volta che la manifestazione non veniva più disputata l’oggetto della contesa è caduto nell’ oblio.
Carlo.
Vi segnalo il corto relativo a Via Besso (Pieve Ligure), antica mulattiera ligure di medio crinale, probabilmente pre-romana, che presto potrebbe essere distrutta da pavimentazione non consona. Potete vedere il film e saperne di più qui: http://www.youtube.com/ViaBesso
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