Qualche settimana fa mentre annaffiavo i miei fiori in vaso del mio giardino, mi sono trovata " faccia a faccia" con questo piccolissimo ragno.
La sua tela era posizionata tra i rami del mio geranio pendente.
Vi ho già detto che i ragni non mi piacciono molto, anzi, ma la curiosità di vedere da vicino questo ragno era tanta soprattutto perché le sue zampette avevano una forma strana e i suoi colori dorsali erano molto vivaci.
Ho preso la macchina fotografica e mi sono avvicinata per fare qualche scatto........è stato molto difficile perché appena mi avvicinavo scappava a una velocità supersonica nel suo rifugio dimostrando di sentirmi prima di potermi vedere.....ho dovuto fare più scatti durante l'intera giornata.......
Eccolo al riparo mentre mi mostra il suo dorso ben disegnato......
Come al solito ho inviato le fotografie a Giancarlo Castello, l'entomologo che mi offre la sua collaborazione. Come al solito mi ha inviato una scheda molto dettagliata che oltre a descrivere questo esemplare, fornisce elementi per conoscere meglio questi esseri.
Giancarlo Castello scrive
[...]
Se questa volta dobbiamo parlare ancora dei ragni, ne approfittiamo per dare qualche notizia su questi interessanti esseri. Per chi non lo sapesse, nel mondo sono stati catalogati più di 50.000 specie, ma gli specialisti (gli aracnologi) sono pochissimi, specialmente in Europa. Le specie italiane, non sempre facili da determinare, sono esattamente 1.411, suddivise in ben 45 Famiglie, tra cui, le più caratteristiche: Licosidi (i ragni-lupo), Araneidi (i ragni eleganti), Salticidi (i ragni saltanti), Tomisidi (i ragni-granchio), Gnafosidi (i ragni della notte), ecc. Gli Araneidi, come indica il loro nome, sono quelli che come forma ricordano di più l’idea che abbiamo dei ragni stessi. Il corpo è di grande taglia, le zampe spinose e la tela geometricamente perfetta, ben ancorata ai fili portanti, al di fuori della quale, più nascosto, esiste un ricovero di seta. Quella degli Araneidi è una famiglia che comprende 60 specie, tra cui l’Araneus diadematus, già presentato nel sito, e questo nuovo rappresentante, molto più piccolo (femmina fino a 14 mm, maschio massimo 8mm): l’Aculepeira ceropegia, dal caratteristico disegno a zigzag. Del genere Aculepeira abbiamo altri due cugini: armida e carbonaria. La ceropegia è un ragno cosparso di peli setosi (allego una foto per mostrarne alcune caratteristiche esteriori). Solitamente pone la tela tra due alberi e in alto, per catturare piccoli insetti volanti, oppure sui cespugli frequentati da zanzare o moscerini. I ragni riparano o ricostruiscono la tela ogni due giorni circa, per i danni dovuti al vento, la pioggia ma soprattutto al movimento delle prede che cercano di sfuggire. La seta, resistentissima, è prodotta in continuazione da otto filiere poste in fondo all’addome. Il ricovero, all’interno del quale si nasconde dai nemici e si ripara dalle intemperie, è piuttosto fitto, aperto da una parte, a forma di piccola cupola. Questa specie compare dall’inizio dell’estate fino ai primi giorni di agosto. E’ una specie molto rara nelle zone più fredde, ma facilmente reperibile nei climi più caldi d’Europa. Specialmente questa Famiglia, le cui tele sono vere e proprie reti da cattura, possiede una grande sensibilità tattile. Si può dire che siano quasi ciechi, nonostante i loro numerosi occhi, ma vedono come i ciechi le forme che toccano e le percepiscono anche attraverso le vibrazioni della tela.
Tanti cari saluti. Giancarlo [...]
Fotografia inviata da G. Castello [...]
Grazie Giancarlo per le preziose e interessanti notizie, forse leggendo di questi animali, mi passerà un po' la paura........
sono esseri davvero belli, peccato che ci incutano timore!
RispondiEliminaal mattino, quando vedo le ragnatele imperlate di rugiada, mi incanto nel vedere tanta precisione. la natura ci offre dei capolavori unici!!!
Buona sera Roberta, nulla da dire sul post che come sempre e fatto bene ed e un buon insegniamento, purtroppo e il soggetto che mi fa un pochino(tanto) schifo e paura.
RispondiEliminaBuona vita, Viviana
i ragni non mi danno fastidio, anche a me colpiscono i ricami delle ragnatele1
RispondiEliminaio sono ARACNOFOBICO ...... nonostante rimango incantato dalla loro tela e da come viene fatta ..pero' è piu' forte di me, non ce la faccio
RispondiEliminaNon posso competere con le dotte dissertazioni scientifiche del dott. Castello, aggiungo che il ragno è un animale che, per le sue caratteristiche, ha colpito e stimolato l'immaginario umano, entrando (spesso come una creatura leggendaria) nel folklore e nella mitologia di vari popoli. Tra le numerose attestazioni, spiccano in particolare il mito di Aracne e il fenomeno del tarantismo.
RispondiEliminaTrascuro le simbologie positiva e negativa e le interpretazioni psicologiche legate al ragno, anche gli aspetti morali legati alla laboriosità del ragno, alla precisione nel tessere la tela e il pericolo potenziale rappresentato dal ragno, predatore, talvolta velenoso, che grazie alla sua tela - o, in alcuni casi, alla caccia - si procura il cibo per divorarlo ancora in vita dopo averlo paralizzato.
Al di fuori della cultura e mitologia occidentale, il ragno è visto da vari popoli come un essere creatore da cui ha avuto origine il mondo o come un benefattore dell'umanità per averle donato il fuoco (svolgendo in questo caso la stessa funzione del Prometeo greco, sebbene in modo del tutto indipendente).
Da Wikipedia
Nereau (il signore dei ragni), venerato nelle isole micronesiane Nauru, è l'esempio più tipico di ragno creatore nei suoi due aspetti di Ragno Antico (Areop-enap) e Ragno Giovane; nella versione diffusa nelle Isole Gilbert, in particolare, Ragno Antico crea il cielo e la terra da una conchiglia. Affine è il mito della donna-ragno Biliku, adorata nelle isole Andaman sia come creatrice sia come portatrice del fuoco. Presso gli Hopi del Nord America, una creatura molto simile di nome Kohyangwuti aiuta Sokutnang a creare gli esseri umani.
In India invece, pur non essendo un animale creatore, il ragno è ugualmente legato all'universo in modo molto stretto: la perfezione millimetrica della sua tela rappresenta, infatti, l'ordine cosmico contrapposto al Caos. Il ragno, in questo caso, è dunque un simbolo ordinatore.
Il legame dei ragni con il mito del fuoco è più diffuso e attestato rispetto a quello con l'origine dell'Universo. Nella mitologia africana, un uomo-ragno di nome Yiyi porta il fuoco dal cielo agli uomini, mentre in Nordamerica gli Chrerokee narrano in modo avventuroso come Kananeski Amaiyehi (un ragno d'acqua o argironeta) sia riuscito ingegnosamente a trasportare il fuoco in una ciotola.
Per te Roberta, ma anche per le altre amiche che dicono di avere un po’ di timore di questi esseri questo proverbio inglese
« If you wish to love and thrive
let a spider run alive. »
« Se desideri amore e successo
lascia un ragno correre vivo. »
Tessere non significa soltanto predestinare (sul piano antropologico) e riunire insieme realtà diverse (sul piano cosmologico), ma anche creare, far uscire dalla propria sostanza, come fa il ragno costruendo da sé la propria tela"; così si esprime Mircea Eliade nel suo Trattato di storia delle religioni. Nell'immagine della ragnatela, ci sarebbe dunque - presso molti popoli - una compresenza di archetipi: la creazione, il ponte, il destino.
La ragnatela assume tuttavia anche significati più pragmatici seppure sempre legati alla perfetta architettura della sua realizzazione. Tra questi si ricorda la simbologia associata alla dialettica, basata sull'idea che le parole possano intrappolare l'interlocutore come il ragno la sua preda.
Buona fine settimana.
Vale
veramente elegante
RispondiEliminaCiao. Ho trovato questo tuo post molto interessante. Cercavo notizie riguardo questo ragno. Se non ti dispiace ho aggiunto le tue informazioni al mio sito e ho indicato il tuo blog nei link di riferimento. Ciao ciao :)
RispondiElimina