In questo affresco infatti, sono raffigurati i notabili del paese che chiedono la protezione di Isolabona alla Madonna.
In questo periodo storico nel nostro comune erano presenti molteplici congregazioni religiose e laiche. Nei manoscritti scritti da Gio Antonio Cane e dal figlio Francesco, possiamo leggere molti riferimenti al loro operato.
La più nota di carattere religioso è la congregazione di Santa Croce, quella che fece costruire l'Oratorio adiacente alla chiesa parrocchiale, una cappella in stile barocco usata ancora oggi per le funzioni religiose. Il compito principale di questa confraternita era quello di accompagnare i defunti.
La confraria di Santo Spirito è forse la più antica, la sua natura era di carattere laico, operava in aiuto dei bisognosi.
Le prime notizie certe risalgono al 1594 e si trovano in un resoconto del vescovo Galbiati durante una sua visita atta a controllarne i registri. Di questa troviamo traccia anche nella toponomastica comunale, infatti a Isolabona esiste via Santo Spirito che conduce all'omonima piazza, dove vi era la sede della confraria.Ritrovare documenti riconducibili a questa associazione è complicato; ad oggi sono stati rinvenuti – nel non riordinato Archivio storico – unicamente alcuni registri relativi ad acquisti di medicinali e a prestiti concessi a persone in difficoltà che in molti casi non furono restituiti.
Il quadro che si configura è quello di una collettività molto devota e strettamente legata alle cariche ecclesiastiche. Infatti, in questo periodo storico, le confrarie di carattere laico non erano ben viste dalle cariche ecclesiastiche perchè volevano averne il controllo. Dai resoconti vescovili si evince che la confraria di Isolabona, ha sempre accettato il controllo da parte della chiesa, situazione respinta da altre confrarie presenti in altri comuni.
Ho sempre pensato che la storia ci insegni a vivere meglio il nostro presente. Che a Isolabona ci fossero molte associazioni tra il 1700 e il 1800 ci potrebbe insegnare che la vita di una comunità si confronta anche attraverso l'operato di queste. Purtroppo oggi non ci resta altro che la memoria storica delle associazioni, perchè nella realtà odierna non ne esiste nemmeno una.
Si dice che la storia sia una ottima maestra, ma che non abbia allievi!
Forse ho esagerato a dire che non ne esiste nemmeno una, esiste quella degli antichi mestieri...
RispondiEliminaC'è solo da ammirarti per il tuo attaccamento a Isolabona al punto che ne racconti la sua storia fin nei minimi dettagli.
RispondiEliminaComplimenti.
Bisognerebbe che tu andassi in parrocchia a consultare l'archivio. Lessi tempo fa il verbale di scioglimento della confraternita di Santa Croce.
RispondiEliminaPignoleria?
La pittura di cui parli non è un affresco ma una pittura muraria. La differenza non è di poco conto. Confrontare i colori della volta con questi.
@alberto, ho approfondito la confraternita di Santa Croce attraverso altri documenti, ho già scritto un articolo, di prossima pubblicazione, lo scopo finale è stato quello di inquadrare la società dell'epoca, e la loro memoria storica nel presente, spero di aver fatto un buon lavoro.
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