La settimana scorsa sono stata contattata dal Sig A. Moreschi, fotografo storico di Sanremo.
E' il coautore insieme al Proff G.Nicolini, del libro "Fiori di Liguria", libro che uso quando fotografo e vi parlo dei fiori della nostra bella Liguria di ponente, il quale mi ha espresso il suo compiacimento per la mia passione verso questo mondo della natura. Non serve dirvi quanto io sia stata felice.
In un'altra mail mi ha inviato la fotografia che vedete sopra, ritrae Isolabona nell'anno 1887, dopo il sisma del 23 febbraio 1887, violento sisma che ha distrutto gran parte del Ponente ligure e del basso Piemonte.
E stata proprio durante la ricerca di questo evento catastrofico che ha coinvolto i nostri paesi che ho trovato un libro dal titolo " La fotografia ligure dell'Ottocento" di Giuseppe Mercenaro, pubblicato dalla Cassa di Risparmio di Genova e Imperia.
E' un libro bellissimo che racchiude attraverso le fotografia le realtà del XIX facendoci riscoprire attraverso la fotografia la società ligure.
Nella sezione riservata al "Giornalismo fotografico", vi sono molte immagine scattate dopo questo evento sismico, ricordiamo che siamo nel XIX secolo e i mezzi di comunicazione erano rappresentati solo dai giornali e le immagini erano l'unico modo di far vivere questa notizia, a mio parere sono immagini straordinarie nella loro tragicità.
Foto di Jean Scotto, luogo sconosciuto
Di seguito troverete quanto tratto dal manoscritto Borea e digitalizzato in Cultura Barocca
Prescindendo da quanto resterà per sempre ignoto, a proposito di questa terra speleologicamente complessa (dopo aver fatto cenno che a lungo, dal medioevo, il terremoto fu giudicato una manifestazione dell'"Apocalisse") è comunque scientificamente doveroso riprendere dal Manoscritto Borea -apportando via via gli opportuni arricchimenti di documentazione critica- i TERREMOTI più significativi della Liguria occidentale, quelli cioè del 1564 - 1638 - 1755 - 1782 - 1808 (noto quale Terremoto di Pinerolo impropriamente datato al 1807 nel Manoscritto Borea) - 1812 - 1817 - 1818 - 1819 - 1820 - 1821 - 1829 - 1831 - 1832] una fra le pagine più sconvolgenti fu "scritta" nel febbraio del 1887, con un SISMA COSI' TERRIBILE che richiamò persino l'attenzione del Mercalli qui giunto per studiare il cataclisma, tanto grave che, come si vede dalle prime istantanee, convivevano DISTRUZIONE, TERRORE E CAOS cui si potè porre rimedio con una certa lentezza dati gli strumenti a disposizione e data la necessità di approntare per i senzatetto delle GIGANTESCHE TENDOPOLI come la TENDOPOLI che fu approntata nella piana di ARMA DI TAGGIA.
Del TERREMOTO DEL 1887 che comunque flagellò tutto il PONENTE LIGURE, causando oltre un MIGLIAIO TRA MORTI E FERITI esistono alcune relazioni e tra quelle che maggiormente coinvolgono si possono rammentare quella stesa, sotto forma di ricordanze, da LUIGI AMORETTI (nel suo volume di ricordi Le opinioni dello zio Giovanni) per quanto concerneva il territorio di ONEGLIA e soprattutto quella redatta, in qualità di testimone oculare, da DON G.B. ZUNINI (originario di Baiardo) parroco di Pompeiana, nel vasto retroterra fra Taggia e S.Stefano, (che finì il suo apostolato come Parroco della Chiesa ventimigliese della Consolazione meglio nota come di S.Agostino) che offrì una straordinaria descrizione della tragedia in un suo Diario intitolato Pompeiana/ Memorie di sua antichità, dipendenze, Opere Pie, Chiese, Rettori, Prevosti e di quante altre notizie potè trovare e raccogliere il Prevosto Don Zunini:
"...1887:1. - Finché gli uomini avran memoria [scrive nel suo DIARIO il parroco Zunini]", non sarà dimenticato quest'anno in Pompejana [come si vede dalle immagini QUESTO PAESE, peraltro già provato da un violento sisma nel 1831, subì gravissimi danni] come in altri paesi di Liguria.
. Quali infelici giorni, e quai disastri non apportò esso dal 23 febbrajo, giorno delle Ceneri. Nei tre giorni precedenti a questo parve, che il demonio più che in ogni altro Carnevale avesse acceso a scarnascialare la gioventù e quanti uomini e padri di famiglia son piuttosto dediti all'ubbriacchezza e al disordinato operare. Il mattino stesso del 23 sunotato, poco tempo prima suonasse l'Ave Maria, la funzione e la Predica delle Ceneri, giovinastri, scorrazzavano ancora per le strade, ebbri di divertimenti, di gozzoviglie, di balli fino allora tenutisi aperti in osterie. Continua a leggere
foto di anonimo, chiesa di Bajardo
Foto di Jean Scotto Bussana
Foto di anonimo, chiesa di Bajardofoto di Jean Gilletta, chiesa di Bussana
Proprio in questo periodo siamo testimoni di un evento simile, la nostra terra è riuscita a ricostruire ciò che aveva perduto, speriamo che anche il popolo abruzzese riesca in tempi brevi a riavere ciò che ha perduto.
Vi parlerò ancora con le immagini di questo meraviglioso libro.........
Congratulazioni per il riconoscimento ricevuto, più che meritato, Roberta.
RispondiEliminaBuon 1° maggio.
Con pli men ti!!!!!
RispondiEliminami aggiungo al coro degli amici che mi hanno preceduto. brava, bravissima!!!
RispondiEliminainteressante...e complimenti.
RispondiEliminaNon pensavo che anche la liguria fosse zona a così alto rischio di terremoto..imparo tanto. Buona serata
Complimenti per il riconoscimento Roberta!
RispondiEliminaI libri fotografici sono una meraviglia,li ho sempre aprezzati moltissimo e quanto hai postato è la prova evidente della loro validità.
Un caro saluto,buon 1° Maggio!
Vorrei sapere cosa c'entra in questo post sul terremoto del 1887 la foto di Isolabona. E' quantomeno fuorviante.
RispondiEliminaho visitato bussana e ne ero rimasta stregata....ora con queste informazioni ancora di più....tu sei davvero in gamba complimenti
RispondiEliminaQuindi,Isolabona, nell'anno 1887, fu coinvolta nel sisma del 23 febbraio. Un sisma che, stando alla documentazione storica, fu molto violento al punto da distruggere gran parte del Ponente ligure e del basso Piemonte.
RispondiEliminaRob, grazie di questo post, dettagliato ed efficace e congratulazioni per i risultati raggiunti.
Un abbraccio
annarita
Congratulazioni. Grazie per questo ricordo storico. Una ricostruzione scritta e fotografica di grande spessore.
RispondiEliminaBuon primo maggio
Buona lunga fine settimana
Vale
Congratulazioni, Rob!
RispondiEliminaE grazie per il post, è una rivelazione anche per me sapere che la liguria è territorio particolarmente sensibile al sisma.
Buon 1° maggio!
Ciao
Chi è il commentatore che si spaccia per me?
RispondiEliminaVolevo aggiungere che ci sono notizie dettagliate su questo terremoto in "Storia del marchesato di Dolceacqua e dei comuni della val Nervia" di Girolamo Rossi".
@alberto falso, forse l'unica cosa di certamente "fuorviante" in questo post è il suo commento.....se solo lei conoscesse un po' della storia di Isolabona saprebbe che la strada che scendeva da Apricale all'epoca, non passava sotto la galleria perché venne costruita a partire dal 1930, ma lungo il paese, sbucando nella piazza della chiesa e poi giù per la "Bunda".
RispondiEliminaIsolabona durante l'evento in questione non subì gravi danni, ma ci fu una grossa frana che blocco appunto questa strada di collegamento.....gli uomini ripresi al lavoro stanno appunto liberando questa via di comunicazione, come può notare la foto in questione è più che collegabile all'evento.
Mi pare di aver sprecato anche troppo tempo a risponderle visto che il suo comportamento non dovrebbe meritare nemmeno un secondo di attenzione, ma in questo modo ho potuto arricchire il mio post con altre notizie, che sicuramente i miei lettori apprezzeranno.
@alberto cane, questa mattina ho aperto il blog collegandomi con il telefonino e da li non si vede il simbolo blogger, a leggere il tuo millantatore mi sono un po' attapirata perchè non credevo a quanto stavo leggendo.....mi sa che a qualcuno diamo proprio fastidio!!!
RispondiEliminaLa classificazione sismica della Regione Liguria è stata aggiornata, ma il Ponente ligure è purtroppo a rischio sismico. Grazie per aver documentato quanto successo in passato.
RispondiEliminaCongratulazioni e buon 1° Maggio !
Eccellente resoconto. Complimenti.
RispondiEliminaAnche questa è storia, anche questa dovrebbe essere coscienza storica che i nostri figli dovrebbero avere, per capire, fra le tante cose, l'evoluzione di certi fatti, di certi avvenimenti, giacché è giusto e doveroso sapere dove si vive, dove si abita, conoscere il proprio passato...
Rino