La Val Nervia è secondo me la valle più bella di tutto il Ponente ligure, la trovo affascinante per il paesaggio e soprattutto per ciò che ci offre dal punto di vista faunistico e della flora spontanea, come avete già avuto modo di leggere nei miei post.
Leggendo il libro, "Le ferrate del Pietravecchia e la discesa del rio Bendola" scritto da Aldo Candian, Andrea Carminati, Salvatore Gulifa, Eugenio Andrighetto, Suzanne Pastorelli ed.Coopers editrice, mi sono soffermata nel capitolo dedicato alla geologia dell'Alta Val Nervia, scritto dal geologo Fabio Martelli, scoprendo aspetti che non conoscevo e che ritengo importantissimi per conoscere meglio il territorio in cui viviamo.
Riporterò di seguito le parti che ritengo più interessanti.
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Il problema che ha caratterizzato l'evoluzione delle Alpi MArittime con la formazione delle valli per erosione è uno dei più complessi del mondo. Infatti i fenomeni orogenetici che hanno caratterizzato la formazione dell'Appenino Ligure nonchè quella delle Alpi Marittime sono dovute alla spinta di tre croste: quella tirrenica, quella adriatica e quella continentale europea.
Questa interferenza costruttiva è tutt’ora un pericolo perché è la principale causa del rischio sismico della Liguria e, in particolare, dell’estremo ponente ligure. Esiste infatti una grande faglia che corre sotto le Alpi ed è causa di accumulo di tensioni elastiche. Il disastroso terremoto che distrusse Bussana nel febbraio del 1887 (6°8 grado della scala Richter), il cui epicentro era in mare e che era caratterizzato da un ipocentro poco profondo, ne è la dimostrazione.
Circa 50 milioni di anni fa la Liguria non esisteva. Al suo posto c’era il bacino piemontese che ricopriva gran parte dell’attuale Piemonte e formava il golfo Padano. Poi, a causa della confluenza e della spinta orogenetica delle croste prima citate, si sono formati dei corrugamenti che hanno formato la Liguria con il suo sistema montuoso.
La val Nervia è caratterizzata, come tra l’altro la maggior parte delle valli che non sono da correlarsi ad un’origine vulcanica, da rocce sedimentarie, cioè da rocce che nei periodi più recenti si sono formate in gran parte per l’accumulo di sedimenti di ogni natura. Le rocce che dal monte Toraggio (1949 metri) scendono fin quasi a Buggio ( frazione di Pigna ) sono caratterizzate da falesie chiare alte qualche centinaio di metri.
Poi abbiamo uno spessore di circa 500 metri con alternanza di calcari argillosi e marnosi che testimoniano l’origine marina di questi sedimenti che si sono formati nel cretacio superiore per l’accumulo di sedimenti detritici fini sui fondali marini.
L’origine marina non è solo dimostrata dalla presenza di resti fossili sia animali che vegetali, come conchiglie bivalvi, gasteropodi, ammoniti. Alghe calcaree (più frequenti però nella zona dei Balzi Rossi e in quella di Grimaldi), ma anche da mummoliti che sono organismi unicellulari con un diametro che arriva anche sino a tre centimetri.
Un altro fenomeno che interessa la val Nervia è quello carsico. Il carsismo è quel fenomeno che caratterizza la permeabilità di un terreno o di una roccia. Il torrente Nervia è caratterizzato da carsismo nella zona del letto compresa tra Dolceacqua e Camporosso e nei pressi della foce. Il corso d’acqua riemerge in parte a una certa distanza nel mare. Questo fenomeno è visibile nell’alta val Nervia in superficie per la presenza di fessure e fratturazioni nei calcari con la conseguente presenza di fori, solchi, creste, meandri, pozzetti che la incidono. Sono presenti le doline, piccole depressioni ellittiche presenti sui prati del Toraggio.
Le acque sotterranee, a causa del fenomeno carsico, convogliano il drenaggio dando luogo a sorgenti che, per la compattezza della roccia calcarea, ha favorito, durante l’orogenesi alpina, la formazione di un reticolo non sempre ortagonale di faglie e fratture lungo le quali le acque scorrono in superficie per pochi metri, per pochi metri, per poi infiltrarsi in profondità, seguendo percorsi più o meno verticali che formano torrenti e corsi d’acqua sotterranei a contatto, naturalmente, con rocce impermeabili. Questi torrenti ipogei (sotto terra) danno origine alle grotte. Un’altra caratteristica della val Nervia è quella dei movimenti franosi dovuto alla presenza di argille.
Questa è la causa delle frane che, specie nei periodi piovosi, in autunno e in primavera, costituiscono un problema. Una delle zone più a rischio sulla provinciale della val Nervia e il tratto che separa il comune di Dolceacqua da quello di Isolabona.[…]
Spero di aver contribuito, riportando parte di questo capitolo, a farvi conosce meglio il nostro territorio.
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Recondite armonie
Le vie ferrate ed il sentiero anello del pietravecchia
certo, mia cara. Sto pensando di fare una "vacanzina" in liguria, grazie ai vostri post! buona serata, Roberta
RispondiEliminaCome sempre hai fatto una descrizione esemplare di una parte del tuo territorio.
RispondiEliminaLe Alpi Marittime...sono sempre Alpi,con tutto il fascino che questa catena ha!
Buona serata Roberta, un caro saluto.
Dev'essere uno spettacolo la tua valle!
RispondiEliminaChissà, magari una vacanza futura...
Ciao!
La geologia dell'alta Val Nervia interessa un po' tutto il nord, anche con le diversità che contraddistinguono le varie zone.
RispondiEliminaIl golfo padano o mare padano esisteva circa 5 milioni di anni fa. L’inizio del Pliocene viene, infatti, collocato 5 milioni di anni fa, quando si concluse la chiusura del bacino del Mediterraneo e si aprì lo stretto di Gibilterra, con la riseparazione dell’Africa dall’Europa. Questo evento determinò l’ingresso delle acque dell’Atlantico nella conca mediterranea: le aree prima emerse furono ricoperte dall’acqua e si formò il Golfo Padano.
In Italia, ad es., emergevano solo le Alpi e gli Appennini...
La Pianura Padana, che è di natura alluvionale, è stata formata dai detriti trasportati e depositati nei millenni dai fiumi provenienti dalle Alpi e dagli Appennini, in particolare dal fiume Po.
I nummuliti, che hai ricordato, sono dei foraminiferi(protozoi)che sono stati per la loro rapida evoluzione dei fossili guida durante il Paleogene (primo periodo del Cenozoico), compreso tra circa 65 e circa 23 milioni di anni fa.
I calcari argillosi e marnosi si sono invece formati durante il creataceo superiore, in un periodo ch va da 100 milioni a 65 milioni di anni fa.
Eh, la geologia è una scienza affascinante su cui non si finirebbe mai di discutere.
E' bello che tu divulghi le informazioni sull'origine geologica del tuo territorio.
Ciao Roberta,
RispondiEliminafinalmente sono approdato anche nel tuo blog che ho trovato bellissimo.
Brava, complimenti!
Per quanto riguarda le valli del nostro ponente, io che sono dell'alta Valle Argentina e che percorro con maggior frequenza quella del Nervia, ritengo che la più bella sia la Val Roja: incantevole!
Ben arrivato gian paolo, grazie per i complimenti;)
RispondiEliminaLa bellezza è relativa, io adoro questa valle, la trovo viva, mentre la val roja mi mette tristezza nella sua bellezza!!!
Spero di rileggerti presto, saluti alla signora;))