mercoledì 9 giugno 2010
Parole di pietra in via Besso
Oggi Stefano, un lettore forse capitato per caso nel mio blog, ha lasciato traccia del suo passaggio nel post che dedicai alle nostre mulattiere prese d'assalto dai motociclisti durante una gara di enduro QUESTO
Stefano ha scritto:
Vi segnalo il corto relativo a Via Besso (Pieve Ligure), antica mulattiera ligure di medio crinale, probabilmente pre-romana, che presto potrebbe essere distrutta da pavimentazione non consona.
Come potevo non segnalare questo grido?
Le nostre antiche mulattiere vanno rispettate, questo è e rimane il mio punto di vista nonostante io non conosca questa realtà. Rispettare il nostro territorio cultuarale e storico non ha prezzo ne confini.
6 commenti:
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Ho dovuto eliminare la possibilità di commento anonimo per troppi commenti spam.
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Preservare e riqualificare rispettando la storia dovrebbe essere sempre la priorità...
RispondiEliminaE' vero! Le piccole e scomode strade che si inerpicano sulle nostre colline, e che una volta erano anche importanti vie di comunicazione, hanno fatto la storia, piccola o grande che sia, delle nostre valli. Sono assolutamente un patrimonio che dovrebbe essere valorizzato e reso accessibile a tutti allo scopo anche di poter offrire la possibilità di godere del magnifico paesaggio che le circonda e, percorrendole lentamente immersi nel silenzio dei luoghi che attraversano, di lasciare libero spazio alla fantasia per rivivere momenti della vita quotidiana di un tempo di cui sono state testimoni. A questo proposito mi è tornato alla mente un bellissimo racconto di Andrè Cane della vita di tutti di giorni degli abitanti di Isolabona all'inizio del XX secolo che riporto nel seguito, perchè credo che più di tante altre parole esprima il significato del mio pensiero: "Ci inoltravamo su un sentiero pietroso. All’inizio, azzardavo una pausa, rivolgendo uno sguardo implorante ad una vecchia cappella già corrosa dagli anni, la sua nicchia era protetta da un tetto di sottili lastre di ardesia e sormontata da una croce di ferro.
RispondiEliminaIn basso, un bouquet di fiori di campo, testimonianza toccante del culto per la Madonna, il cui volto dai tratti appena visibili, risaltava su un affresco del muro.
Il nostro cammino riprendeva più lento dopo la prima salita, in cima alla quale troneggiava una lunga roccia piatta ad altezza di schiena .
Era uno dei tanti “ posaui “ predisposti sui sentieri.
Quelli che scendevano carichi, ed era sempre il nostro caso al ritorno, posavano qui il loro fardello per qualche minuto di riposo, prima di affrontare l’ultima tappa.
Era anche l’inizio del calvario per i miei poveri piedi nudi, torturati dalle asperità del suolo. Inoltre, dovevo tirare sempre più la corda per fare avanzare la capra, tentata dal tenero fogliame lungo il sentiero, e ...."
Non lo conoscevo. Video e strada da vedere ..... fermarsi, pensare, riflettere, riflettere ed ancora riflettere..... se ancora abbiamo qualcosa dentro!
RispondiEliminaHo scritto da altre parti che il nostro territorio è asincrono con i frenetici tempi presenti. Sono asincrone la fasce (chi rifà più le sbuie?) e sono asincrone le mulattiere che avevano la lentezza del passo del mulo o del bue. Quando furono costruiti gli sterrati interpoderali non si andò tanto per il sottile, e le ruspe sommersero buona parte degli acciottolati da me tante volte percorsi. Il romanticismo arcadico è bello, e anch'io ogni tanto ne vengo coinvolto, ma bisogna guardare in faccia la realtà. Mi accade ancora di percorrere queste antiche strade (nei tratti ancora agibili) e devo dire che se incontro qualcuno è quasi sempre straniero, perlopiù nordico. Una domanda. In che anno sono stati ripulite l'ultima volta?
RispondiElimina@Alberto, le nostre campagne sono destinate a essere abbandonate. I pochi che si "rodono il fegato" perseverando nel coltivare queste terre e per coltivare intendo riuscire a farsi uno stipendio, l'unico stipendio, fanno anche troppo compreso le sbuire.
RispondiEliminaNon credo sia colpa della frenesia dei tempi ma nel nostro caso di non aver trasmesso alle giovani generazioni l'amore per la terra.
Sai chi pulisce le mulattiere ogni anno? I cacciatori delle squadre al cinghiale.
Ciao passo per un saluto veloce veloce ciaoooooooo
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