Ci furono momenti nella storia di questi luoghi di che, se i fatti avessero assunto un percorso diverso, a sventolare non ci sarebbe stato in questi giorni un tricolore verde-bianco-rosso. Le occasioni furono due.
Il primo fu a seguito della separazione di alcuni comuni dalla Contea di Nizza. Il 4 marzo del 1858 Isolabona e altri comuni circostanti furono separati dalla provincia di Nizza e annessi a quella di Imperia-Oneglia e non poterono quindi prendere parte al plebiscito del 1860 che annetteva Nizza alla Francia.
Dalla fondazione Giuseppe Biancheri estrapolo quanto segue:
Il 21 gennaio del 1860 entra in carica il governo presieduto da Cavourche assume anche i ministeri degli Esteri e degli Interni , quest'ultimo verrà assunto il 24 marzo da Luigi Carlo Farini,e Cavour assumerà quello della Marina.
Tra il 12 e il 14 marzo 1860 si conclude l'accordo franco-piemontese per la cessione di Nizza e Savoia alla Francia,che sarà ratificato con grandi contrasti il 30 marzo. Tra il 15 e il 22 aprile si svolgono i referendum con una scia di polemiche, e il 29 maggio e il 10 giugno i due rami del Parlamento ratificheranno la cessione. Continua a leggere
I rapporti col vicino Stato si manifestarono ancora dopo 85 anni quando, nel maggio del 1945, a liberazione avvenuta, l'80% della popolazione, durante una consultazione, optò per una riammissione alla Francia.
Il 29 gennaio del 1945 una bandiera francese fu issata sul campanile di Isolabona mentre molti intonavano sulla piazza sottostante la "Marseillaise". L'intervento dei Carabinieri, come si legge sul giornale "Espoir" di Nizza del 26 gennaio, troncò sul nascere ogni manifestazione. Una spiegazione del fatto è da ricercarsi nei contatti plurisecolari con Nizza e la Provenza e soprattutto nei profondi legami umani e familiari che si erano instaurati fra le popolazioni che vivevano al di qua e al di là del fiume Roja. Qui si può leggere una breve e chiara descrizione di ciò che avvenne.
Chi mi conosce sa che considero la trasformazione del nostro stato in una Repubblica Federale benevola, ma oggi sono contenta di avere un tricolore come il nostro e non bleu, blanc, rouge
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