sabato 8 ottobre 2011

Biblioteca a Isolabona, ecco cosa ne pensa il bibliotecario Marino Cassini





Questa è stata per me una settimana movimentata, alcuni avvenimenti improvvisi non mi hanno permesso di aggiornare il blog e di seguire quelli degli amici. Da oggi cercherò di riprendere le pubblicazioni sperando di poter mantenere  pubblicazioni costanti. 
Questa mattina ho trovato nella casella e-mail, un messaggio di Marino Cassini con alcune sue considerazioni riguardo la recente ri-apertura della biblioteca intitolata a Ferdinando Peitavino. Si tratta di un breve messaggio ma dai contenuti importanti.
È trascorsa una settimana dall'inaugurazione, il tempo vola e stamattina è giunto l'autunno. 

Cara Roberta,
Alberto mi aveva anticipato la notizia della prossima riapertura a Isolabona della biblioteca  dedicata all'amico Ferdinando  Peitavino , col quale in passato trascorsi molte ore dilettevoli a giocare a Belotta in piazza S.Lucia.  Ero rimasto male il giorno in cui, ritornando alla mia Itaca (così oggi, come tu sai, chiamo affettuosamente Isolabona), trovai "porta di legno". Una chiusura definitiva della vecchia sede. Custodiva molti miei libri che avevo donato alla biblioteca e mi sembrò che fossero rimasti chiusi in una prigione buia, senza sbarre.
Ora sono, finalmente, liberi di uscire dalla biblioteca per entrare nelle case dove i giovani potranno divertirsi a leggerli  nei ritagli tra un compito da svolgere, un programma televisivo o altro.  Mancano ovviamente gli ultimi che ho scritto, ma mi riprometto di regalarli quando verrò a Isola.
Un ex bibliotecario come me non può che gioire quando si apre una biblioteca, in particolar modo in piccole comunità che  sembrano non avere possibilità di occuparsi della cultura di fronte ad altre necessità apparentemente più incalzanti. Senza pensare che la cultura offerta ai giovani è una delle necessità primarie nella nostra società. Attraverso il tuo blog rivolgo un sentito grazie e un fervido augurio a chi si occuperà della biblioteca e alle associazioni che la sostengono. Dico semplicemente loro: non abbandonatela, non lasciatela languire e ricordatevi che l'anagramma del bibliotecario è proprio un omen nomen: significa infatti
BEATO COI LIBRI e chi si sente beato coi  libri non può fare a meno di "trascinare" nella sua beatitudine anche coloro che sono restii a leggere.
Un augurio, quindi, e come dicevano gli antichi "Per aspera ad astra". Di questo, l'amico Ferdinando era ben conscio.

Marino

1 commento:

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