Capita passeggiando in questo periodo sui nostri sentieri di incontrare dei fiori senza petali, all'apparenza è come se fossero delle margherite a cui sono stati strappati tutti petali. Si tratta del Leucanthemum discoideum "vittima" della bizzarria della natura. A me piacciono molto nella loro semplicità, le cose bizzarre non è detto che debbono essere per forza brutte o negative.
Di seguito una scheda di Alfredo Moreschi.
Leucanthemum discoideum.
Di Alferdo Moreschi
Il Genere Leucanthemum (letteralmente "bianco fiore" per il colore predominante nelle ligule, quando esistono) è attualmente il gruppo di ex Chrysanthemum più affollato perché annovera in Italia diciassette specie, nove delle quali spuntano anche in Liguria, compreso l'originalissimo ed esclusivo Leucanthemum discoideum, un capolino unicamente formato dai fiori tubolari e raramente circondato da qualche ligula.
Di questa bizzarria della vegetazione locale parla con divertito interesse George Comeford Casey dedicandole gran parte del capitolo XXII° di Riviera nature notes, dedicato al famoso (allora) Vallon des fleur vicino a Nizza, meta di escursionisti ottocenteschi desiderosi di avvicinarsi alla sfolgorante flora della Riviera. “Ora prenderò dal margine di un bosco ceduo un vero e stranissimo "fiore": il Plagius (oggi Leucanthemum discoideum) che non esito a invitarvi a chiamare "Il bottone dello scapolo" o con qualche similare appellativo; ma, per quanto ne sappia, non possiede alcun battesimo popolare.
Se si desidera sapere a quale altro fiore assomigli, basta prendere una comune margheritina "Occhio di bue" e privarla di tutti i petali bianchi (i fiorellini del raggio) come fa la povera Margaret nel "Faust", conservando il solo disco color arancio; il risultato è precisamente identico all'aspetto di alcuni appartenenti al genere Plagius. Se lo si mostra ad un amico, certamente esclamerà ridendo: "Ha, ha, so bene cosa hai fatto a questo fiore. Non è bello usare i tuoi trucchi su di me!".
Si trovano anche illustri botanici che definiscono i Plagius una autentica mostruosità, una miserabile deformità, una Margherita privata del suo collare per qualche capriccio curioso della natura.
Ma se questo bottone arancione fosse realmente una mera mostruosità, dovrebbe tendere, dopo l'avvenuta variazione, a regredire tornando al tipo originale, come accade a tutti i vegetali.
Invece di ciò, è stato dimostrato che si trovano fiori di Plagius provvisti di ligule, ma de tutto diverse da quelle del Leucanthemum. La pianta è particolarmente abbondante nella valle del Vesubie, appena oltre Levens.
Il carattere distintivo delle specie regolarmente raggiate del Genere Leucanthemum è dato dal ricettacolo piano convesso, dagli acheni a dieci coste regolari con cellule mucillaginose alternate a canali resiniferi nelle depressioni.
Leucanthemum discoideum All. (Sin. Chrysanthemum discoideum All. Plagius virgatus D.C. VI- VIII Nasce nei luoghi aridi dei ponente sino ai 1700m). ha fusti semplici o ramosi inferiormente; alti sino ad 70cm che portano nella parte bassa numerose foglie lineari o lanceolate a denti acuti e mucronati. E’ facilmente riconoscibile per la mancanza di fiori ligulati nei capolini gialli il cui involucro ha le squame differenti: esterne corte e triangolari, le mediane più allungate e le altre oblunghe, strette a punta ottusa.
Come raccoglierli e coltivarli
Il trapianto dalla vita spontanea è facile come lo è la semina se si ha la pazienza di ricercare gli acheni maturi nel tardo autunno.
Queste piante sono talmente diffuse in tutta la regione da non temere l’impoverimento del patrimonio botanico ligure.
Dopotutto questo fiore ha conservato la parte che gli serve per la riproduzione lasciando perdere i petali (che servono solo per essere più visibili agli insetti)
RispondiEliminaGià, l'essenzaiale ;)
Eliminaquesto fiore mi ricorda le passeggiate da adolescente, con tanta ansia nel cuore...
RispondiEliminapost molto interessante!
buona serata!